Era la fine degli anni ottanta quando un giovane Ivan Boschini, appena 25enne, varcò per la prima volta le porte dell’azienda. Oggi, dopo quasi quattro decenni, per lui il mondo dei Ricambi non ha segreti. Un settore che ha visto trasformarsi radicalmente grazie all'innovazione e alle sfide del mercato.
Abbiamo avuto l'opportunità di parlare con Ivan, raccogliendo le sue impressioni e riflessioni su un percorso lavorativo che ha segnato non solo la sua carriera, ma anche la storia dell'azienda.
Sono entrato in azienda a 25 anni il 10 febbraio 1989. Come tutti ho iniziato dalla gavetta, nel magazzino ricambi allora eravamo in sei persone e si lavorava in modo artigianale.
Oggi siamo una quarantina ed in continua espansione a livello di fatturato. Siamo una piccola azienda all’interno di un’altra azienda.
Nel mio ruolo di Capo Magazzino, mi sono occupato della direzione lavori del personale in ogni campo del settore ricambi, dei rapporti con i fornitori ed i vari reparti produttivi e non, della gestione delle forniture e delle spedizioni ai nostri grandi acquirenti e ai clienti del consorzio NORA della provincia. Insomma ho gestito a 360 gradi tutto ciò che concerne il mondo degli auto-ricambi.

In 36 anni dal mio arrivo l’Azienda si è sviluppata in modo esponenziale, dove prima c’erano i prati oggi c’è una mega struttura all’avanguardia nel settore automotive. Un fiore all’occhiello per la nostra provincia.
Il mondo dei ricambi è, per sua natura, un universo di ordine e precisione, dove ogni articolo trova la propria collocazione. Nel tempo siamo passati da arrivi bisettimanali a consegne giornaliere con tir che iniziano a scaricare le merci in azienda già dalle sei del mattino.
Processare migliaia di ricambi in entrata ed in uscita, che spaziano dai componenti più voluminosi fino ai piccoli accessori, grazie al sistema informatizzato di spunta e carico/scarico magazzino, richiede oggi solo qualche ora di lavoro. Tanti anni fa invece era una attività tutta manuale che ci occupava giornate intere.
Sono orgoglioso di aver contribuito, nel mio piccolo, allo sviluppo e all'implementazione di tutti i processi di miglioramento che hanno accompagnato la mia carriera in questi 36 anni.

Negli ultimi anni, ho notato che alcuni giovani non sono sempre pronti ad affrontare le sfide del mondo del lavoro, spesso non rispettano regole fondamentali come la puntualità e la disponibilità ad ascoltare e imparare; a volte, questa mancanza di preparazione è accompagnata dall'ambizione fine a sé stessa.
Tuttavia, ci sono anche giovani che emergono con eccellenti qualità umane e professionali, diventando vere e proprie "pietre preziose". Queste persone meritano di essere valorizzate e integrate nei team, poiché è grazie al loro contributo che possiamo costruire un futuro migliore.
Ai miei colleghi e collaboratori, sia giovani che meno giovani, voglio lasciare un messaggio chiaro: investire nella cultura del lavoro e nell’impegno continuo, sia a livello personale che di gruppo, ripagherà sempre.
Attualmente, non nutro sensazioni particolari, poiché la mia priorità è garantire una transizione fluida al mio sostituto. Voglio assicurarmi che lui e i miei colleghi siano messi nelle migliori condizioni per operare in completa autonomia. Pertanto, in questo periodo, mi sto dedicando con grande impegno per lavorare sia sulla formazione che sulla condivisione delle conoscenze. Sì, lo ammetto! Sto lavorando tantissimo.
I miei programmi futuri sono tanti ma per ora nessuno certo. Tornerò sicuramente ad allenare nel settore giovanile calcio che è la mia grande passione. Inoltre, dedicherò tempo al volontariato nelle sue varie forme e seguirò le mie passioni che sono la collezione di piante di agrumi e collezioni filateliche.
Soprattutto avrò sicuramente molto più tempo da dedicare alla mia famiglia, alla mia splendida nipotina e a viaggiare in lungo ed in largo.
