Era l'inizio degli anni ottanta quando un giovanissimo Roberto Pelis, non ancora sedicenne fece il suo ingresso in Bonaldi. Da allora sono passati 43 anni, ha fatto il militare, si è sposato, ha cresciuto due figli e ora sempre in Bonaldi, oggi Gruppo Eurocar Italia, è arrivato per lui il momento della pensione.
Ne abbiamo parlato con Roberto per raccogliere le sue impressioni e per tracciare, seppure in maniera sintetica, il percorso della sua lunga esperienza lavorativa.
Devo ancora realizzare ciò che accadrà a breve, ma sono sereno e tranquillo con me stesso perché penso di aver dato, dal punto di vista professionale, tutto quanto mi era possibile. Forse è giunto il momento di farsi da parte perché altri mettano in pratica ciò che nella semplicità ho insegnato loro... e spero possano avere grandi soddisfazioni nel loro percorso!
Sono arrivato in Bonaldi che non avevo ancora 16 anni, dopo aver capito che la scuola superiore non mi voleva. Il primo colloquio è stato con il Dott. Brusa e la famiglia Bonaldi al completo, mancava solo la Dott.ssa Simona.
A loro va il mio GRAZIE per come sono stato accolto e per tutte le possibilità che mi hanno dato. Spero vivamente di averli ripagati col mio impegno quotidiano.
I cambiamenti in azienda sono stati molti: dalle strutture al modo di lavorare, ai rapporti con colleghi e nuovi responsabili. Tutto questo fa parte della normale evoluzione dei tempi, però è stato bello poter essere parte del “mondo Bonaldi” ed aver partecipato in prima persona a questi eventi.
Ho cominciato come “bocia “in carrozzeria, anche lì ho trovato un gruppo veramente fantastico di persone speciali, soprattutto dal punto di vista umano.
Poi, dopo aver svolto il servizio militare, mi è stato chiesto di passare in magazzino e, per 2 giorni la settimana, partivo con il furgone alle 7.00 del mattino e tornavo la sera con i ricambi ordinati a Verona e Padova.
Sono stato poi scelto per testare il Pronto Ricambi e da qui è iniziata la mia carriera al telefono, portata avanti fino ad ora ad esclusione di brevi periodi nei quali sostituivo colleghi che si assentavano.
Tutto il giorno a contatto con meccanici, carrozzieri e ricambisti generici... vi assicuro non è per niente facile! Devo dire che tutto ciò mi ha fatto crescere, soprattutto quando il problema del cliente diventava anche il mio e dovevo cercare di risolverlo.
Ai ragazzi con cui ho lavorato lascio tutta la mia esperienza, sperando di aver scolpito in loro la serietà e la professionalità che questo lavoro richiede.
Lascio loro semplicemente un pensiero che ho fatto mio in questi anni: non siamo solo di passaggio, ma ci siamo per lasciare un segno!
Questo il mio AUGURIO a tutti i giovani che con piacere ho visto entrare in Bonaldi-Gruppo Eurocar Italia, Spero che le loro ambizioni non rimangano riposte in un cassetto, ma che con merito le sappiano trasformare in realtà.
Sembra una risposta scontata, ma voglio godermi la mia famiglia. Mi accorgo che stare lontano da casa 10-12 ore al giorno, vuol dire perdersi molte cose e non essere più in grado di colmare questo gap tra generazioni.
Mi spiego, ho due splendidi ragazzi che stanno finendo il loro percorso universitario: Rachele ha già una laurea triennale in lingue e sta finendo la magistrale, mentre Giona è all’ultimo anno di ingegneria delle tecnologie per la salute.
Sono cresciuti con mia moglie che ha scelto di lasciare il lavoro per dedicarsi a loro; a Lei va il mio GRAZIE più grande, anche se a volte sono geloso di quanto lei li abbia visti crescere ed io abbia vissuto questa cosa solo parzialmente.
Capita a volte di non riuscire ad entrare nei loro discorsi... a loro basta uno sguardo per intendersi, sono diventati complici! Però sono anche consapevole del fatto che qualcuno doveva provvedere al sostentamento della famiglia.
Adesso mi prenderò un periodo di relax, poi penso di tornare a fare volontariato in oratorio... dove gli Amici con la A maiuscola mi stanno pressando da tempo!
Un grosso saluto a TUTTI, nessuno escluso.