Bonaldi Gruppo Eurocar Italia, il DG Gianmaria Berziga: «Dopo i primi 6 mesi dell’anno siamo in linea con i dati del 2019. A ottobre l’usato in vendita on line».
Il mondo dell’auto è in fermento: l’elettrificazione, il digitale, la guida autonoma cambieranno il nostro modo di concepire la mobilità. Parliamo di un settore industriale fondamentale per il Pil del Paese, alle prese con una trasformazione epocale.
Ne abbiamo discusso con, una delle più importanti realtà commerciale nel settore auto italiano con quartier generale a Bergamo e sedi a Treviglio, Lecco e Sondrio, e Milano per i marchi Audi, Lamborghini, Porsche, Seat-Cupra, Skoda, Volkswagen e Vic, e per l’usato APSP e DWA.
Come si è chiuso il 2020 per il Gruppo Bonaldi?
«Abbiamo consegnato 5.800 macchine nuove e 3.900 auto usate, fatto 77 mila ore di officina, venduto ricambi per 24,4 milioni di euro, con un fatturato aziendale di circa 312 milioni di euro».
Si possono fare confronti con il 2019, l’anno prima del Covid, e previsioni per il 2021?
«Il 2019 era stato un anno particolarmente proficuo. Nel 2020 in generale il mercato auto si è contratto del 30% mentre noi abbiamo perso solo il 24% del fatturato. Ora, dopo i primi sei mesi dell’anno, stiamo andando molto bene, in linea con il 2019. I costruttori auto in generale, e Volkswagen in particolare, hanno molto investito nell’elettrico».
Quando l’auto elettrica diventerà di massa?
«Presumibilmente nel giro dei prossimi due - quattro anni, ma già oggi, comunque, i numeri dicono che sta crescendo tanto. Siamo infatti passati da una quota di 0.4% dell’immatricolato nel 2019 al 1.7% nel 2020. Nei primi sei mesi del 2021, siamo già al 3.4%».
Quali sono i principali ostacoli alla mobilità elettrica? Prezzo di accesso? Infrastrutture mancanti?
«Il prezzo, grazie a incentivi e nuove formule di acquisto, è più accessibile. Anche lo scoglio dei punti di ricarica si è ridotto tantissimo: ormai sono 23 mila in Italia e la Lombardia, regione più virtuosa da questo punto di vista, ne possiede 4 mila, il 18% delle installazioni italiane. Per molti è più un problema di approccio mentale e culturale: dovremo essere bravi noi nel fare consulenza alla clientela per spiegare cosa vuol dire mobilità elettrica».
Lei guida elettrico?
«Sì, da un anno viaggio in elettrico e ho messo la wall-box in garage. Guidare un’auto a zero emissioni da grande soddisfazione, ti insegna a cambiare il tuo stile di guida e a non sprecare energia. È molto più silenziosa, sempre pronta e reattiva, bella da guidare. Difficile spiegarlo a chi non l’ha mai provata, ma difficilmente dopo averne avuta una, si torna a utilizzare un’auto termica».
L’Ue ha imposto limiti stringenti alle emissioni di CO2. Crede che il mercato dell’auto riuscirà a rispettarli?
«Volkswagen intende ridurre la propria carbon footprint del 30% (rispetto al livello 2018), in linea con gli accordi di Parigi. Dal 2021 al 2025 il Gruppo investirà 73 miliardi in elettrificazione, ibridizzazione e digitalizzazione. Entro il 2030 lancerà 70 modelli elettrici, 60 ibridi e produrrà 26 milioni di veicoli elettrici. Nel 2040 il 100% dei nuovi veicoli sarà ad emissioni zero. Entro il 2050, il Gruppo intende diventare carbon neutral lavorando su tre fronti: ridurre i consumi di energia, usare fonti energetiche rinnovabili e compensare le emissioni inevitabili, dando il suo contributo per limitare il riscaldamento globale».
La filiera italiana dell’auto è pronta per la svolta elettrica?
«Il mercato auto è troppo importante perché l’imprenditoria bergamasca ci rinunci non riconvertendo la produzione. Anche a livello occupazionale c’è e ci sarà un ricambio nelle mansioni. Noi stessi abbiamo introdotto in concessionaria nuove figure professionali, più legate al digitale. Sono ottimista per il futuro».
Quali sono, oltre all’elettrificazione, le tendenze della mobilità del futuro?
«La digitalizzazione e la guida autonoma che renderanno più sicura la guida, oltre a nuove formule di acquisto sempre più personalizzate e che prevedranno, per esempio, anche la multiproprietà per le auto».
Si venderanno auto anche on line?
«Certo. Il Covid ha molto accelerato dinamiche già in atto. Ci siamo molto attrezzati durante il lockdown e abbiamo rivisto il processo di vendita, per farlo anche on line. Nel mese di ottobre partirà un progetto pilota di Volkswagen di vendita on line sull’usato, e Bonaldi sarà la prima concessionaria italiana a farlo. Anche con Seat e Cupra siamo "piloti" su un progetto di vendita on line. Sono interessati a questo cambiamento anche tutti gli altri marchi del nostro gruppo».
Qual è il ruolo di una grande concessionaria in questo contesto? Come sta innovando Bonaldi?
«Il ruolo della Bonaldi sarà centrale per il suo territorio perché noi saremo un centro di servizi per la mobilità sotto tutti i punti di vista e soprattutto dovremo essere in grado di fare consulenza sia ai privati sia alle imprese, per le quali abbiamo una divisione business».