Il sondaggio, realizzato per il Gruppo Bonaldi da INTWIG Srl, in collaborazione con l’Ufficio Studi di Confindustria Bergamo, fotografa un territorio, la Provincia di Bergamo, che esprime:
Gianmaria Berziga, Direttore Generale Gruppo Bonaldi: “Abbiamo scelto di celebrare il sessantesimo compleanno del Gruppo Bonaldi guardano al futuro. Al futuro del nostro mercato, quello dell’automotive, in profonda e radicale trasformazione. Trasformazione di cui, come abbiamo visto oggi, hanno perfettamente coscienza sia i cittadini che le imprese. Forti, anzi fortissimi, di una storia di grande successo e potendo contare su radici solide e profonde, la nostra sfida, oggi, all’interno del più grande dealer italiano, Eurocar Italia, è traguardare il futuro, mantenendo la leadership di mercato nei territori in cui operiamo. Insieme a tutti i nostri collaboratori – che ringrazio perché sono loro che hanno fatto e continuano a fare la differenza –, il Gruppo Bonaldi è pronto ad affrontare, con la forza di Porsche Holding – Volkswagen Group alle spalle, le sfide della mobilità di domani”.
Paolo Piantoni, Direttore Generale Confindustria Bergamo: “Il tema della mobilità è cruciale per un territorio ad alto sviluppo e densamente urbanizzato come il nostro e si interseca strettamente con quello della sostenibilità. Di qui la nostra collaborazione con l’indagine che ci aiuta a focalizzare meglio comportamenti e attese di imprese e cittadini. Dalla ricerca emergono vari spunti interessanti: in particolare sia le imprese che i cittadini hanno grandi attese per i nuovi scenari tecnologici che si stanno profilando da cui dovrebbero derivare anche grandi novità in termini di prodotti che però oggi ancora non ci sono. Le imprese inoltre stanno compiendo il passaggio dal concetto di auto come bene di proprietà al concetto di auto come paniere di servizi legato alla mobilità: in questo ambito il mercato appare più dinamico e comincia già a rispondere con efficacia. Cittadini e imprese sembrano invece meno preparati sul car sharing: forse non lo conoscono e quello che è emerso fino ad oggi non li ha attirati ad approfondire questa nuova modalità”.